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180 gradi ARTeSOCIALE magazine
Siamo l’altra metà dell’informazione, quella vista dagli occhi La rivista online, sin dall’inizio, ha avuto l’ambizione di
di chi è spesso al margine, ma proprio per questo riesce ad ribadire una verità antica quanto il mondo: l’espres-
avere uno sguardo “trasversale” su ciò che ci circonda. In sione creativa e le arti in generale rappresentano la via
un cambio di prospettiva, a volte radicale, la nostra rivista maestra per il benessere. La legittimità dell’alleanza tra
vuole raccontare i fatti sotto un’altra luce, con un orizzon- cultura e salute è sancita nelle evidenze scientifiche rac-
te di significati diversi. Se cambiano i significati, cambia il colte anche in una ricerca dell’Organizzazione mondiale
mondo, la meta, il fine dell’informazione. “180 gradi” è un della sanità che definisce la salute “uno stato di benes-
occhio sempre attento, un raccoglitore di idee e un labo- sere fisico, mentale e sociale e non solamente assenza
ratorio di democrazia partecipata, che si contraddistingue di malattia o infermità”.
per la volontà di esprimersi, raccontarsi ed informare. Con L’arte sociale, per come la intendiamo noi, ha un pro-
questo progetto vogliamo creare uno spazio inclusivo nel rompente e duplice compito: affiancare e ribadire l’im-
territorio: un’agorà per trasformare le sofferenze individua- portanza delle arti-“terapie”, impiegate con grandi be-
li in questioni pubbliche rilevanti, al fine di comunicare le nefici negli ambiti clinici e socio-educativi, e promuovere
esperienze delle persone con disagio mentale per superare un modello di “cura” a tutto tondo, che parta dalla pre-
stigma e pregiudizi legati a tale condizione. “180 gradi” è venzione della patologia e del disagio, per arrivare ad
una testata giornalistica online, realizzata da un gruppo di uno stato completo di benessere. Come? Creando
lavoro integrato, formato da operatori della salute menta- una documentazione sul tema, con il contributo di tutti,
le, professionisti della comunicazione e utenti del Centro dando spazio agli artisti nei laboratori creativi socio-edu-
di Salute Mentale 8 dell’ASL Roma 2. La collaborazione cativi, incoraggiando “baratti di saperi” e condividendo
attiva con il CSM ed il Centro Diurno rappresenta una rete proposte, tecniche di intervento, dubbi, ricerche scien-
di supporto concreta per la persona che vive un disagio tifiche, progetti, eventi e momenti di formazione. Il tutto
mentale grave e mira alla costruzione di percorsi formativi concentrato sui diversi ambiti socio-sanitari: dalle realtà
professionalizzanti, come tirocini retribuiti o “borse lavo- legate ai minori e alla terza età a quelle della disabilità e
ro” nell’ambito della comunicazione. I percorsi si basano della psichiatria. È questa la proposta rivoluzionaria che
su progetti terapeutici e riabilitativi individualizzati e sono da oltre 10 anni sosteniamo. Siamo d’accordo con le
strutturati per consentire un graduale reinserimento nella parole di Henry Miller: “L’arte non insegna niente, tranne
società e nel mondo del lavoro. il senso della vita”.
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